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Scopo della collezione “Marine Nature” è sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso un messaggio artistico di forte impatto. Le opere presentate nella collezione analizzano i temi della desertificazione, del riscaldamento globale e della contaminazione plastica e le relative conseguenze in campo ambientale. L’opera “Contaminazione plastica” è stata realizzata attraverso la raccolta dei rifiuti rinvenuti sulla spiaggia di Paola in Calabria (Italia) e affronta il tema della contaminazione plastica di mari e spiagge, focalizzando l’attenzione sugli effetti nocivi che tali rifiuti producono su l’ambiente in termini di costi: morte di innumerevoli esseri acquatici e vegetali, degrado ambientale e biologico, forme tumorali generate dalla dispersione della plastica. Altre opere, invece, come “Desertificazione”, “Sedimentazione” e “Siccità” mirano a rappresentare gli effetti del riscaldamento globale causato dalla desertificazione. Questi ultimi cercano di mostrare il progressivo aumento della siccità e delle aree inabitabili e di sensibilizzare attraverso il richiamo all’importanza della conservazione dell’acqua: nostra primaria fonte di vita. La collezione ha anche significati storici e psicologici. Il tema della natura marina nasce infatti dalla necessità di esprimere il proprio senso di appartenenza al mare. L’artista proviene da una cittadina del sud dove la presenza del mare influenza il modo di sentire la natura e la percezione della realtà. Geograficamente l’area tirrenica è interessata dal fenomeno del vulcanismo, dovuto all’attraversamento dell’arco eoliano, che negli anni ha dato origine a formazioni vulcaniche come lo Stromboli e il sommerso Marsili. La configurazione vulcanica della costa tirrenica, nell’ambito del vasto paesaggio mediterraneo, rende questa zona particolarmente suggestiva. Nell’immaginario dell’artista il mondo marino è strettamente legato all’immagine dell’acqua come simbolo del ricongiungimento intrauterino con la madre. Il mare richiama alla mente ricordi d’infanzia, rinsalda i legami familiari, richiama il mondo di un’ingenuità perduta. L’acqua del mare erode i ricordi del passato, attraverso un lento processo di invecchiamento. Elementi marini come pietre, conchiglie e sabbia rappresentano il risultato di questo processo di erosione mentale e sedimentazione biologica. L’età dell’innocenza perduta torna alla mente cosciente attraverso il richiamo del mondo acquatico originario. Il progetto mira al recupero della tradizione storica e alla conservazione del paesaggio marino e cerca di coniugare diversi interessi per la storia, l’arte del territorio, l’ambientalismo, la biologia, la geologia e l’archeologia. La tecnica artistica consiste nel creare un impasto materico composto da gesso, colla, sabbia, sedimenti organici come conchiglie e sostanze inorganiche di origine vulcanica depositate su fondali e fondali marini quali pomice e argilla fine mista a produzioni antropiche (frammenti ceramici, legno ) come ricordo della storia dei popoli che hanno solcato il Mediterraneo (Greci, Etruschi, Romani, Fenici). In alcune opere come “Abisso” e “Orrido roccioso” la presenza di manufatti antropici come pezzi di anfore e frammenti di legno rappresentano i resti di un relitto che giace in fondo al mare e testimoniano il passaggio dei popoli, i loro mestieri e traffici . Storicamente, il tema del paesaggio marino, esprime il senso di appartenenza allo sfondo ancestrale dell’Italia meridionale, memore di un processo di stratificazione storico-culturale che ha il suo epicentro nel Mediterraneo. Lo studio sulla natura marina descrive questo processo di erosione delle memorie che, riaffiorando nel tempo dalla storia sotto forma di concrezioni e sedimentazioni marine, si concentra sul tema del mare, come via di attraversamento, fonte di commerci e crocevia di popoli. La natura marina diventa simbolo della civiltà mediterranea secondo la concezione classica del “mare nostrum”, formatosi in seguito alla colonizzazione greca, come fonte primaria di vita. Successivamente l’arrivo dei barbari determinò un cambiamento attraverso la chiusura dei mari e il blocco dell’economia marittima. Nel corso del basso medioevo, infatti, le rotte commerciali nel Mediterraneo furono riaperte grazie ai navigatori normanni, che pose fine al blocco dei commerci imposto dai barbari dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente. I movimenti dei mercanti favorirono la riapertura dei commerci e il commercio rifiorì. Il tema della natura marina evoca ricordi personali e collettivi nella mente dell’artista. Un omaggio al Mediterraneo e alla sua storia, evocazione di memorie sommerse che riaffiorano. La collezione comprende opere realizzate tra il 2019 e il 2021.

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